sabato 28 aprile 2018

Le "poesie resistenti" dei ragazzi

Ciao!

Pochi giorni fa è stato l'anniversario della Liberazione dal regime nazi-fascista in Italia, e nella nostra scuola ieri si è tenuta una manifestazione per celebrare questo evento, che si è svolta in aula magna alla presenza di tutti gli alunni delle classi terze con i loro professori.

File:"IERI OGGI DOMANI SEMPRE PARTIGIANI" striscione a Piazza San Babila - Milano 25 Aprile 2007.jpg

Come ho scritto qualche giorno fa, per questo evento gli alunni della mia classe terza hanno scritto delle poesie sulla Resistenza, che voglio pubblicare, perché sono molto belle. La prima è la più particolare, in quanto è stata scritta da tutti: ognuno a scritto un verso.
Tutte le poesie sono state stampate, i fogli trasformati in aerei di carta, che sono stati attaccati ad un bellissimo cartellone che raffigura un grande volto diviso a metà: a destra è un soldato nazista, a sinistra un partigiano. Durante la manifestazione di ieri i ragazzi hanno letto alcune delle loro poesie, poi hanno staccato gli aerei e li hanno lanciati sul pubblico: in questo modo il duplice volto della guerra si è svelato. Ed ora ecco a voi le poesie:


Ho sognato la libertà
come tutti gli altri
ho lottato per la cosa giusta
ho abbandonato la mia città
sono un partigiano
partito per la montagna
con la speranza di tornare
e rivedere la mia famiglia cara
io partigiano con il mio coraggio,
combatterò per la libertà
contro i nazisti noi combattiamo
per ottenere ciò che vogliamo
ci battiamo e vinciamo
ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi
facendo sempre gli stessi discorsi
sono considerato un eroe
ma combatto per la libertà
con immensa paura
tutti pensano che sia facile per noi
nasconderci là su in montagna
ma con i rastrellamenti dei soldati
nazifascisti che ci sono, non lo è
ma con timore combatterò per la patria. 


Partigiano

Sono un partigiano italiano
Ho lasciato la mia città,
La mia famiglia,
Tutto ciò a cui tenevo per
Partire verso le montagne.
Ho sofferto il freddo, la fame,
La nostalgia, ma non
Mi sono mai arreso.
Non sono un eroe
Ma una persona comune
Che ha combattuto per la cosa giusta
E alla fine sono riuscito a ottenere
La libertà.


O partigiano,
che ti sacrifichi per la tua patria
fai trionfare il bene, perché tu solo puoi
o partigiano, che di notte combatti
fai splendere la tua luce nelle tenebre

eri solo tu e quell’arma
a protegger la tua gente
nel freddo delle montagne ti sei avventurato
per il trionfo degli innocenti

e anche tu,
da innocente nasci,
e da innocente ci lasci.
Tutti ti considerano un eroe,
ma tu sei solo tu,
partigiano di gioventù.


La Libertà

La libertà è una cosa per tutti.
Ognuno è libero di scegliere.
Ognuno deve essere felice.
Perché niente deve essere proibito.
Ma tutto deve essere accettato.
A meno che non sia sbagliato.
Ma scegli bene perché se no
Paghi le pene.


IL PARTIGIANO

Un partigiano va
sulla montagna a combattere.
Sulla montagna
salva il mondo,
con in mano un fucile
che la vita gli potrebbe salvar,
ecco che arrivano i nazisti
sempre più crudeli,
ma loro con il loro coraggio,
li combattono
consapevoli
di come potrebbe finir.


LA PAURA DI MORIRE

Tanto coraggio ci vuole,
per prendere questa decisione.
Ci vuole poco a cadere in un portale
per un’altra dimensione.

Come in un temporale,
un lampo che si accende e si spegne.
Come la vita,
si accende e si spegne.

Tu che da serpenti velenosi dagli occhi blu
ci hai salvato.
Tu che sei considerato il nostro eroe,
anche se potevi essere come tutti gli altri.



IL PARTIGIANO COME UN UOMO COMUNE

Un giorno di guerra mi arrivò
La famosa lettera rosa
Così l’invito al fronte
Fui costretto ad accettare.
Ho fatto molti errori da fascista
Ed una volta capiti
Passai all’altro fronte
E divenni partigiano.
All’inizio piuttosto
Che dei nazisti ebbi paura
Dei bombardamenti
Ma la vera paura la scoprii
Quando durante un rastrellamento
Morii per disattenzione.
Tutti mi reputano eroe,
ma ciò che non sanno
è che tutti noi abbiamo avuto
e avremo sempre dei difetti
come me che per colpa
di una dimenticanza morii
per mano nemica.



La paura della morte era ormai comune
Guardate i partigiani forti, belli
Non stavano nelle pianure
In montagna come esiliati
Aspettando l’attimo giusto per attaccare
Sapendo che ci voleva poco
A farsi giustiziare
Allora in montagna
Aspettavano i compagni partigiani
Sotto la paglia che pungeva come aghi
Aspettano i partigiani come forsennati
Sentendo fucili ancora tuonanti
Sperando di non essere fucilati
“ecco, sono arrivati!
Oh no, non sono gli alleati!”



Sono partito senza esitare
Sono partito senza troppi dubbi
Un'unica cosa io volevo
La libertà dovevamo riavere.

Alcuni giovani e alcuni vecchi
Tutti uniti per lo stesso motivo
Siamo partiti per la montagna
Non sapendo se saremmo tornati.

La notte era difficile, faceva freddo
Il giorno pure, bisognava sopravvivere
In testa solo un desiderio
Poter tornare dalle nostre famiglie.



QUALCOSA DI BELLO

Ho perso tutto,
i miei cari, la mia famiglia
ma ho ottenuto la libertà con coraggio.
Non sono un eroe,
ma un uomo comune
che ha lottato, sofferto, pianto
per qualcosa di bello.
Sono un Partigiano
partito verso la montagna,
partito verso la morte,
partito verso la conquista della libertà.
Avevo molto freddo e molta fame.
La mia amica era un’arma,
che mi aiutava a sopravvivere.
Ora che ho perso la fiducia,
non so più chi mi salverà
oh mia bella libertà.

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